SICILIA ON THE ROAD

Itinerario 10 giorni tappa per tappa in moto

(Palermo-Trapani-Agrigento-Siracusa)

“Un’isola magica, adatta agli amanti di moto, cibo, profumi, colori e cordialità. Non lascia un minuto per annoiarti, ma solo momenti per emozionarti.”

Partenza dal porto di Napoli nel pomeriggio, si lega la moto con le corde, otto ore di passaggio ponte e all’alba sei in Sicilia. Il dondolio del mare è dolce all’inizio, ma dopo un po’ ti stanca, per questo consiglio di preferire sempre la cabina per la traversata e non affrontarla in passaggio ponte come abbiamo fatto noi, perché anche la migliore postazione che si riesce a trovare tra i corridoi diventa scomoda e per chi come noi deve affrontare un viaggio in moto di 10 giorni è meglio iniziarlo rilassati e riposati.

GIORNO 1- PALERMO-MONDELLO-TRAPANI

Siamo arrivati molto presto a Palermo, ma questo non è un problema, perché i mercati della Vucciria e di Ballarò sono già a pieno ritmo e quindi cosa fare se non assaggiare subito il cibo locale? Sicuramente troverete chi al momento vi frigge “pane e panelle”, oppure il “pane ca’ meusa”, noi siamo stati attratti da un signore con un minuscolo tavolino sul quale era poggiata una pentola coperta da un canovaccio, dal quale ha tirato fuori la “Frittula” (frattaglie aromatizzate al pepe e al limone) messa all’interno di un panino, la colazione dei campioni, insomma!

Palermo-Trapani (1h15min – 105km), prendiamo possesso del Beb, riposiamo e facciamo un sopralluogo al porto per le escursioni che avremmo fatto il giorno dopo. In serata ci spostiamo nel centro storico di Trapani e con grande fortuna ci ritroviamo alla sagra del cous cous, nella quale assaporiamo diverse preparazioni tipiche, tutte ovviamente a base dell’ingrediente principe della serata, il cous cous, senza farci però mancare il nostro primo arancino siciliano.

GIORNO 2- FAVIGNANA-LEVANZO-CALA ROSSA

Come organizzato dal giorno precedente, la mattina del secondo giorno a Trapani ci rechiamo al porto dove avevamo prenotato un Tour delle Isole Favignana-Levanzo-Cala Rossa, dopo un’oretta di attesa per l’organizzazione del traghetto salpiamo in direzione Favignana, qui ci fermiamo per una sosta di un paio d’ore, nelle quali facciamo il giro delle spiagge con bici noleggiate al porto appena scesi dal traghetto ad un prezzo veramente basso.

Una volta ripartiti ed aver pranzato, a bordo del nostro traghetto, con un buon piatto di “pasta alla trapanese” (pranzo compreso nel pacchetto del tour) è stata la volta della visita all’isola di Levanzo, dall’acqua totalmente limpida da riuscire a vedere l’ombra delle barche ormeggiate, cosa che ci ha estasiati particolarmente data la bellezza dei colori.

Dopo Levanzo e di ritorno verso il porto di Trapani, il tour prevedeva un passaggio per Cala Rossa e anche qui abbiamo potuto fare un tuffo nelle splendide acque di questo mare color blu intenso direttamente dal nostro traghetto, muniti anche di maschere subacquee per poter osservare il fondale e avvistare qualche pesce.

Rientrati a Trapani, dopo esserci riposati a sufficienza, abbiamo deciso di salire, per la serata, ad Erice (25min – 13km da Trapani), bellissimo borgo arroccato a 751mt di altezza sul monte che porta lo stesso nome; avere almeno una felpa per il ritorno di sera è d’obbligo. Visitiamo piccoli vicoli pieni di negozi caratteristici che conducono alla piazza centrale dove è possibile scegliere tra una moltitudine di locali per cenare. La cosa che non dovete assolutamente perdere ad Erice sono le “Genovesi”, biscotti di pasta frolla, cotti al forno farciti con crema o cioccolato, noi li abbiamo assaggiati in una pasticceria storica “Antica Pasticceria del convento”, semplicemente deliziose!

GIORNO 3- SAN VITO LO CAPO

Il terzo giorno da Trapani ci siamo diretti a San Vito Lo Capo (45min – 37km) e devo ammettere che tenere le protezioni da moto in un viaggio in Sicilia, in pieno giorno e sotto il sole cocente è davvero difficile, ma non ci lasciamo scoraggiare perché durante il tragitto la vista è davvero mozzafiato, paesini arroccati, colline e montagne che affacciano sul mare accompagnano il nostro viaggio.

Arriviamo, San Vito Lo Capo inizialmente ci è sembrato un classico paese desolato da film western, ma in realtà scesi in direzione mare tira fuori tutta la sua anima turistica, trovare un posto in spiaggia infatti è davvero difficile, la gente è tantissima. La spiaggia di San Vito Lo Capo è lunga circa 2 km e molto ampia, a tratti attrezzata con stabilimenti. La sabbia si distingue per il suo colore candido, che riflette ampiamente i raggi del sole rendendola dorata e dal fascino caraibico. Nonostante l’affollamento il mare è comunque stato all’altezza dei racconti e dopo qualche bagno nelle basse acque e qualche gioco da spiaggia proposto dagli stand pubblicitari arriva il momento di rifocillarsi, così scegliamo di assaggiare il “pane cunzato”, tipico pane siciliano farcito a piacimento, solitamente con pomodoro e formaggio.

Abbiamo trascorso tutta la giornata in spiaggia e nel tardo pomeriggio abbiamo fatto ritorno a Trapani godendoci ancora per un po’ il tragitto panoramico. Consiglio sempre di rimettere tutte le protezioni con pantaloni e maniche lunghe, oltre che per la propria sicurezza anche per gli sbalzi termici che in pomeriggio/sera posso esserci nelle zone più isolate che si attraversano da San Vito a Trapani.

GIORNO 4- RISERVA DELLO ZINGARO

Quarto giorno, Riserva dello Zingaro (45min – 40km), area naturale protetta, si estende nella parte Occidentale del Golfo di Castellammare, nella penisola di San Vito lo Capo che si affaccia sul Tirreno tra Castellammare del Golfo e Trapani. Anche questo tragitto è emozionante, fin quando non si arriva all’ingresso della riserva dove diventa un po’ più “pericoloso” per via dell’asfalto sdrucciolevole, quindi massima attenzione!

Una volta parcheggiata la nostra moto e acquistati i biglietti di ingresso alla riserva (circa 5€) iniziamo la nostra passeggiata che conduce alle calette ed è davvero fantastica, ma non quanto l’acqua che troverete una volta scesi, vere e proprie piscine naturali. Un po’ meno piacevole sarà, sicuramente, la risalita che dalle calette vi ricondurrà su all’uscita, ma niente di impossibile da affrontare.

Vi segnalo che per accedere alla Riserva sono presenti 2 ingressi, uno a Nord (lato San Vito Lo Capo) e uno a Sud (lato Scopello – Castellammare del Golfo), noi abbiamo scelto quello a Nord e da li abbiamo proseguito sul sentiero in direzione Sud, sostando per un po’ nelle varie calette incontrate.

In serata, siamo tornati al centro storico di Trapani, per assaggiare le specialità della pasticceria “Colicchia”, una delle più antiche. Le nostre scelte sono ricadute sulle granite al pistacchio e sul cannolo, ottimi. La pasticceria è molto famosa, quindi è difficile trovare un posto a sedere per il servizio al tavolo, ma si può tranquillamente consumare al banco, facendo un po’ di fila, ma ne varrà assolutamente la pena.

GIORNO 5- TRAPANI-AGRIGENTO

Quinto giorno partiamo per Agrigento, (Trapani-Agrigento 2h14min – 178Km) il viaggio è lungo e spesso desertico, il caldo è asfissiante, quindi consiglio di portare con voi una bottiglia d’acqua per idratarvi lungo il tragitto. Arrivati, ad un primo sopralluogo pomeridiano la città sembra vuota, quasi inanimata, ma la sera si affolla di turisti e sul corso principale si possono ammirare diversi artisti di strada esibirsi, e gustare un buon gelato.

GIORNO 6- SCALA DEI TURCHI

Il sesto giorno, muniti di zainetto e scarpe comode, partiamo alla volta della Scala dei Turchi (20min 16Km). Arrivati a Realmonte in zona Scala dei Turchi (è facile accorgersi di essere in prossimità dell’attrazione data la quantità di auto e moto parcheggiate lungo la strada) troviamo un posticino per la moto e iniziamo la nostra camminata. Si parte dalla spiaggia e si prosegue lungo il grande e bianco ammasso roccioso che è la Scala dei Turchi, tra una piccola scalata e qualche strettoia, facendosi spazio attentamente tra la tanta gente che affolla questo ammasso roccioso si supera la Scala (è compresa ovviamente qualche sosta sui gradoni per delle foto mozzafiato) e si arriva ad una piccola conca con spiaggia libera dove poter trascorrere la giornata facendo uno scrub di fanghi generati dalle bianche rocce bagnate dal mare. Se si vuole trascorrere una giornata con tutte le comodità di un lido attrezzato consiglio di non superare la “Scala” in quanto la conca successiva come detto è completamente libera, quindi consiglio di munirsi del necessario (acqua, pranzo al sacco, ecc) e godersi la giornata in completo contatto con la natura e il mare.

Al ritorno dalla Scala dei Turchi optiamo per un’escursione al Parco Archeologico della Valle dei Templi, patrimonio Unesco caratterizzato dall’eccezionale conservazione di templi e colonne dell’antica Aklagas, e volutamente scegliamo la sera data la forte esposizione al sole che questa valle presenta al mattino. Il posto è ampio e suggestivo e la scelta serale risulta vincente dato il fascino dei templi illuminati come quelli di Zeus ed Eracle che producono giochi di luce ed ombre da perfetta cartolina.

(Il prezzo del biglietto d’ingresso è abbastanza accessibile, senza audioguida 18,50€ acquistabile sul loro sito.)

GIORNO 7- SAN LEONE-FAVARA CULTURAL FARM

Il settimo giorno decidiamo di restare in zona e scegliamo di rilassarci in uno dei lidi offerti dal lungomare di San Leone.

Per la sera, cercando in internet esperienze locali da vivere, scopriamo un posto incantevole ricco di arte e cultura, il Farm Cultural Park di Favara, è un vero e proprio (piccolissimo) centro cittadino convertito totalmente a centro culturale, dove si possono trovare negozi artigianali e case storiche interamente ristrutturate che ospitano mostre ed esperienze sensoriali di vario genere, ovviamente non mancano qualche pub, ristorantino o vineria dove poter stuzzicare qualcosa. Un luogo da non perdere, difficile da descrivere in un testo perché unico nel suo genere.

GIORNO 8- AGRIGENTO-ORTIGIA

Terminata la nostra sosta ad Agrigento ci dirigiamo, passando per Catania e facendo un pit-stop alla pasticceria “Savia” per degli arancini buonissimi, verso quella che sarà la nostra ultima base d’appoggio, Siracusa o meglio la sua piccola isola Ortigia (3h – 216Km), fiore all’occhiello del versante sud della Sicilia.

L’isola è collegata in maniera permanente da due ponti percorribili anche in auto, ma molte delle vie del paese sono all’interno di un’ampia area ZTL, per chi come noi viaggia in moto non ha difficoltà ad arrivare e a muoversi sull’isola, ma la stessa si visita molto più agilmente a piedi. Nei vicoli stretti di questa città negozi etnici si alternano ai ristorantini ed è facile trovare artigiani che con i loro piccoli tavolini propongono oggetti di gioielleria a buon mercato, fino ad arrivare alla sontuosa piazza (esclusivamente pedonale) del Duomo di Siracusa.

Parlando di tavolini da esposizione è impossibile non parlare della zona mercato di Ortigia dove è possibile trovare frutta secca, pistacchi, spezie essiccate e molte altre prelibatezze locali. Poco fuori dal mercato troverete uno strano caseificio, il suo nome è “Borderi“, che potrete riconoscere per la lunga fila di persone che lo affolla, non temete accodatevi perché mangerete il miglior panino in stile salumeria che abbiate mai assaggiato, il mio consiglio è quello di “lasciar fare” all’anziano proprietario che vi intratterrà con battute ed assaggi durante il suo “Show” di preparazione dei panini.

GIORNO 9- SAN LORENZO-NOTO

Il secondo giorno ad Ortigia, su indicazione di alcuni amici, ci dirigiamo alla spiaggia di San Lorenzo (1h – 68Km). Le spiagge sono molto affollate, ma riusciamo comunque a trovare un pezzetto di spiaggia libera per poter fare un bagno. Nonostante la scelta della spiaggia libera, ad ora di pranzo è possibile approfittare dei lidi circostanti per poter acquistare qualcosa da mangiare e usufruire di tavolini e servizi igienici.

Dopo la mattinata al mare ci siamo diretti a Noto (30 min – 28Km da San Lorenzo) dove abbiamo cenato insieme ad amici per poi fare una passeggiata per le strade di questa viva città. La sera le scale della cattedrale di Noto si riempiono di giovani che probabilmente mangeranno una brioche farcita di gelato del famoso “Caffè Sicilia”. Assaggiare il gelato alle mandorle è obbligatorio in quanto Noto ne è presidio Slow Food. Il ritorno da Noto ad Ortigia è stato particolarmente lento dato il freddino della notte e la giornata stancante.

GIORNO10-ORTIGIA-PALERMO

Il decimo giorno al mattino si ritorna al porto di Palermo (Ortigia-Palermo 3h – 260Km) dal quale riprenderemo la nave che ci porterà a Napoli, molti ci hanno dato dei pazzi perché attraversare la Sicilia dall’interno è veramente da intrepidi , dato il soffocante caldo che potreste trovare, infatti non sono mancate le diverse soste in aree di servizio.

Giunti al termine non ci resta che fare le considerazioni finali, c’è da ammetterlo, le strade della Sicilia non sono le migliori, spesso sono interrotte e ci sono improvvisi cambi di corsia, d’altro canto nel tragitto percorso non abbiamo mai dovuto pagare un casello perché sono completamente assenti o comunque gratis. Girare con le protezioni, per quanto leggere e ventilate possano essere, è quasi impossibile, non nego che spesso nei piccoli spostamenti in provincia abbiamo evitato di indossarle, un accessorio che ci è risultato indispensabile è l’interfono montato sui nostri caschi modulari che ci ha facilitato la comunicazione e che spesso ci ha tenuto compagnia con un po’ di musica durante gli spostamenti più lunghi. Insomma un viaggio stancante ma che rifarei per la cordialità delle persone incontrate, i sapori e le acque cristalline e per la strada al quale devi sempre prestare attenzione.

Se ti interessa leggere l’articolo “Sicilia Foods” clicca qui.

Viaggio realizzato nell’ Agosto 2016.
Prezzi per notte circa 50€, carburante per 1400 Km circa 170€.

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